Immagine: Computer Desk by Nathan Wells
Mentre studiavo mi sono imbattuto in una frase che era assolutamente da citare:
Lo spazio di indirizzamento di IPv6 sarebbe in grado di fornire più di 1500 indirizzi per ogni piede quadrato di superficie terrestre, un valore che probabilmente ci sarà sufficiente anche quando i tostapane sul pianeta Venere avranno indirizzi IP.
Fonte: Larry L. Peterson, Bruce S. Davie, Reti di calcolatori, terza edizione, Apogeo
Questa frase mi ha fatto molto ridere ma è esemplificativa delle potenzialità di IPv6, il quale non ha ancora preso piede per due semplici motivi:
- la fatica di alcune aziende di aggiornarsi e la paura di altre di sentirsi dire: “guarda ‘sti bastardi, ci hanno costretto a cambiare scheda di rete”;
- l’uso (e abuso) del protocollo NAT.
Eppure il passaggio da IPv4 a IPv6 (anche conosciuto come IPng: Internet Protocol – next generation) gioverebbe a tutti, non solo per la questione dell’ampio spazio di indirizzamento, ma anche per questioni di sicurezza e prestazioni (vedi, ad esmpio, gli indirizzi anycast).
– Warning: Divide by zero.
La numerosita’ di 2^128 corrisponde a 700mila miliardi di miliardi di indirizzi IP per ogni metro quadro di superficie terrestre. Considerando che la granularità di indirizzamento è elevata (ogni persona/istituzione può avere una rete privata da 2^64 indirizzi) vengono fuori dai 1500 indirizzi/mq che dici tu fino ai 3*10^18 indirizzi/mq, secondo il criterio di ripartizione gerarchico. Vedi: http://playground.sun.com/ipv6/INET-IPng-Paper.html sezione 7.0
WoW!
Grazie della precisazione.